La scelta di questo nome si ispira ad una donna, oggi santa, che sembra custodire in sé, come uno scrigno prezioso, tutte le istanze di cui necessita l’umanità moderna.
Ildegarda di Bingen, benedettina, mistica e scienziata, è vissuta in Germania (1098-1179).
Nata in un villaggio poco distante da Magonza, decima di dieci figli del nobile Ildeberto di Bermersheim, ebbe il ruolo di “intermediaria fra cielo e terra”, di “colei che parla non per propria volontà ma per mandato della Luce Vivente”, che le trasfuse la Sapienza dalla tenera età di tre anni.
Monaca aristocratica, Ildegarda più volte definì se stessa come “una piuma abbandonata al vento della fiducia di Dio”.
Fedele, peraltro, al significato del suo nome, “protettrice delle battaglie”, fece della sua religiosità un’arma per una battaglia da condurre per tutta la vita: scuotere gli animi e le coscienze del suo tempo.
Donna sostenitrice dell’armonia e della gioia, dotata di particolari doni, quali grandi esperienze mistiche ed una conoscenza straordinaria dovuta ad una profonda cultura infusa, è stata segno anche di grande innovazione ed autorevolezza, consigliera di re e di papi, oltre che aiuto e sostegno di molti per sciogliere dubbi e problemi ed incoraggiare coloro che vacillavano nella fede e nella morale.
Fra le rivelazioni che ricevette per grazia divina, c’è tutto un sistema di cura (rintracciabile nel suo scritto “Causae et curae”) in cui colpisce la straordinaria completezza, complessità ed olisticità dell’approccio che mira, nella sua specificità, a restituire all’individuo una coscienza di sé e del suo stato di salute, inteso nel più completo senso di giusto compimento di sé.
La persona vive, potremmo dire, secondo uno stato di ben-essere quando vive la vita che è per lei, mentre quando non la adempie, non ascolta le sue profonde istanze si ammala.
Le sue opere, di filosofia, di teologia, agiografie, di scienza, di medicina, di cosmologia, composizioni musicali costituiscono gemme preziose che mirano ad una armonia nella conoscenza, da lei sempre rivendicata e perseguita.
Straordinariamente attuale, se non ancora più avanti rispetto a questo nostro tempo, ci sembra un forte faro per la via della salute.
“Ciò che maggiormente colpisce di santa Ildegarda di Bingen, più del suo immenso scibile, è la consapevolezza. Consapevolezza di ogni cosa, sia divina che terrena, del tempo, dello spazio, della storia, dell’eternità.
Mistica ‘sui generis’, che non entra in estasi, ma è sempre presente a se stessa, anche quando il soprannaturale irrompe nella sua vita.
Donna dell’equilibrio e dell’armonia che spiega le coordinate dell’equilibrio e dell’armonia dell’universo, Ildegarda potrebbe essere definita come colei a cui è stato dato il dono di conoscere nel profondo le melodie del cosmo”.
(da “Ildegarda di Bingen, mistica e scienziata” di Cristina Siccardi, ed. Paoline, 2012).